Dosaggio dei Radicali Liberi circolanti
Il d-ROMs test è un test spettrofotometrico che consente di determinare, in un campione biologico, la concentrazione degli idroperossidi (ROOH), generati nelle cellule dall’attacco ossidativo dei ROS su svariati substrati biochimici (glicidi, lipidi, amminoacidi, proteine, nucleotidi ecc.).
La sigla ROM vuole sottolineare che gli analiti misurati dal test, gli idroperossidi, sono dei metaboliti reattivi dell’ossigeno (Reactive Oxygen Metabolites, ROM).
Attraverso il d-ROMs test gli idroperossidi di un campione biologico, quale, ad esempio, il siero, dopo aver reagito con un apposito cromogeno sviluppano un derivato colorato (dal rosa al rosso) rilevabile e quantificabile per via spettrofotometrica.
La concentrazione degli idroperossidi, che correla direttamente con l’intensità del colore rilevato, viene espressa in unità di concentrazione di facile impiego nella pratica clinica.
Tali unità sono indicate con la sigla U CARR dal cognome dell’ inventore Mauro Carratelli (dove 1 U CARR equivale a 0.08 mg H2O2/dL), a causa dell’eterogeneità delle specie chimiche presenti inizialmente nel campione biologico da testare.
Il principio alla base del d-ROMs test è quello del la reazione di Fenton, verificato per il perossido di idrogeno e successivamente ampliato da Haber e Weiss, secondo cui un metallo di transizione in forma ionica (es. ferro o rame) catalizza la scissione di un idroperossido (ROOH), generando nuove specie radicaliche, l’idroperossile (ROO*) o l’alcossile (RO*), a seconda che, rispettivamente, lo ione catalizzante si ossidi (Fe2+ -> Fe3+o Cu+ -> Cu2+) oppure si riduca.
Nel d-ROMs test, dunque, gli idroperossidi contenuti in un campione biologico – per comodità espositiva, nel siero – vengono messi nelle condizioni previste dalla reazione di Fenton per generare in vitro radicali idroperossilici ed alcossilici.
1A) R-OOH + Fe2+ -> R-O* + Fe3++ OH–
1B) R-O* + A-NH2 -> R-O– + [A-NH2*]+
2A) R-OOH + Fe3+-> R-OO* + Fe2+ (Cu+) + H+
2B) R-OO* + A-NH2 -> R-OO– + [A-NH2*]+
Interpretazione dei risultati
La disponibilità di una metodica precisa ed affidabile ha consentito di stabilire i livelli ematici di riferimento del d-ROMs nella popolazione normale.
Si è potuto dimostrare, su un campione di circa 5.000 soggetti clinicamente sani, che il livello di idroperossidi circolanti determinati con il d-ROMs test segue nella popolazione una distribuzione unimodale con un picco tra 250 e 300 U CARR (pari a 20.08-24.00 mg/dL di H2O2), individuato come il valore di riferimento del test.
Tuttavia, i neonati presentano valori sensibilmente più bassi, le gravide più alti. E’ consigliabile, comunque, che ogni laboratorio determini i propri valori di riferimento.
Valori superiori a 300 U CARR configurano, dopo una fascia borderline (301 – 320 U CARR), livelli progressivamente crescenti di stress ossidativo, come indicato in tabella:
Si è anche osservato che i risultati del d-ROMs test non sono significativamente influenzati né dal sesso né dall’età, tuttavia, i neonati presentano valori sensibilmente più bassi, le gravide più alti.
Inoltre, i risultati del d-ROMs test eseguito ripetutamente nello stesso soggetto nell’arco della giornata non mostrano differenze degne di nota, a meno che non intervengano fattori in grado di indurre una brusca produzione di perossidi (es. uno sforzo muscolare intenso).
E’ consigliabile, comunque, che ogni laboratorio determini i propri valori di riferimento.